Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP

Storia Aceto Balsamico DOP

La storia


"Aceto Balsamico" è sinonimo, da tempo immemorabile, di cultura e storia dell’antico Ducato Estense. Infatti la sua esistenza è dovuta alla concomitanza di particolari caratteristiche pedoclimatiche del territorio con il susseguirsi di avvenimenti storici che hanno forgiato la vita e il carattere degli abitanti.
La grande produttività viticola della zona era ben nota già al tempo dei Romani, che cuocevano i mosti trasformandoli in risorsa alimentare di grande importanza sia strategico-militare che economica.

Nel corso degli anni fu considerato una sorta di panacea dai principi medicamentosi in grado di curare tutti i mali. Raramente ceduto in dono ma, nel caso, era un regalo degno di "Principi e Re"; fu così che già dal Rinascimento il "Balsamico" delle Acetaie Estensi era conosciuto ai più alti livelli delle aristocrazie europee.
Infatti, nel 1792 il Duca Ercole III donò un’ampolla di "Balsamico" a Francesco I d’Austria in occasione della sua incoronazione ad Imperatore.

Un documento storico


L’Avvocato Francesco Aggazzotti, notaio e personaggio di spicco nell’ambiente modenese, descrisse in modo circostanziato e puntuale il procedimento da seguire per ottenere il "Balsamico" con l’utilizzo del solo mosto cotto.
Riveste particolare importanza una sua lettera, indirizzata all’amico Pio Fabriani in cui spiegava le antiche e segrete procedure della sua famiglia per la produzione di questo prezioso “aceto”; alcuni studiosi la datano 1860, altri 1862 ed è conservata presso l’archivio della famiglia Cavazzoni Pederzini di Modena.

Il riconoscimento


L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è famoso ed apprezzato in tutto il mondo. Ha ottenuto la protezione DOC nel 1986 (L.93 del 03/04/86) e il riconoscimento DOP dalla Comunità Europa il 17/04/2000.
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